IL MIO APPROCCIO
La terapia sistemico-relazionale si diffuse negli Stati Uniti alla fine degli anni ′50 grazie alla ′Scuola di Palo Alto′ e il Mental Research Institute con i suoi maggiori esponenti come Bateson, Jackson, Haley, Watzlawick. In Europa e in Italia venne conosciuta durante gli anni ′80, grazie al lavoro di Selvini Palazzoli, Boscolo, Cecchin e Prata. L′orientamento sistemico-relazionale spiega il comportamento dell′individuo focalizzando l′attenzione sull′ambiente in cui esso è vissuto e sulla rete di relazioni significative di cui egli è parte. L′individuo, quindi, non viene mai considerato ′da solo′ ma sempre parte integrante di un complesso sistema relazionale. Il sintomo non viene più contemplato come l′espressione di problematiche individuali ma indica il risultato di una serie di esperienze relazionali non adattive e disfunzionali. Il disagio viene compreso nel suo significato alla luce delle reti relazionali esistenti, della fase del ciclo di vita che la persona si sta trovando ad affrontare, della storia personale propria e delle sue famiglie di origine. Attraverso la narrazione della propria storia si cerca di arrivare alla comprensione delle dinamiche e dei fattori che hanno contribuito all′emergere del sintomo o del problema. L′intervento mira così a modificare, attraverso un processo di co-costruzione tra terapeuta e paziente, i modelli disfunzionali presenti nel contesto, stimolando le risorse e rafforzando il funzionamento, al tempo stesso, individuale e familiare.